Monday, February 27, 2006

Uma cena de Falstaff o sia Le tre burle (1799), ópera cômica

Recitativo
FALSTAFF
Da scrivere!
BARDOLF
Ecco tutto.
(Gli porta l’occorrente. Falstaff si mette al tavolino per scrivere.)
FALSTAFF
Lume... lacca...
(a Bardolf, che si mostra pigro, e sonnolento)
Su, muoviti, animale.
BARDOLF
(Borbottando)
(O dentro una prigione, o allo spedale!)
(Parte.)
FALSTAFF
Dunque si scriva,
e prima a Mistress Ford,
"Non mi chiegga un motivo
ragionevole,
Per cui l’ami, Madama – la ragione
È una cosa seccante,
E lega non può far con un amante –
Voi siete assai vistosa:
Chi può dir che vistoso anch’io non sia?
Ecco un punto per noi di simpatia."
(Ritorna Bardof col lume acceso, e lo porta vacillando fra il sonno e la veglia verso Falstaff. Giunto al tavolino urta col braccio in Falstaff: il lume gli cade e si spegne. Falstaff gli dà una spinta, e lo guarda in atto minaccioso: poi torna a scrivere.)
Bestia! che fai?
BARDOLF
Ch’è stato?...
Scusate: m’era quasi addormentato.
(Torna a partire: quindi riviene col lume, e colla lacca.)
FALSTAFF
(scrive)
"Voi siete allegra: io son di buon umore,
Ecco la simpatia si fa maggiore! –
Il vin non vi dispiace: e s’io so bere
Tutto il mondo l’attesta;
Si può dar simpatia maggior di questa?
Per la qual coisa io t’amo.
Ama tu ancora
Un fido cavaliero,
Che di spiegarti il suo gran foco anela,
Di giorno chiaro, o a lume di candela:
Falstaff."
Così andrà bem.
Ora a quell’altra...
Si può scriver lo stesso.
Or bem "Madama...
È una cosa seccante... simpatia...
Ecco... il vin... io so ber...
tu ancora...anela...
Di giorno chiaro,
o a lume di candela –
Falstaff."
(Suggella poi lettere, dandole a Bardolf.)
BARDOLF
(Qual trama ordisce questo tomo?
Saran delle sue solite.)
FALSTAFF
Ehi! senti: porta questi due biglietti,
L’uno a Madama Slender,
L’altro a Madama Ford – ma bada bene:
Fa tutto con giudizio, e discrezione,
Se no, Bardolf, ricordati il bastone! –
Ora è già tardi per andare a letto:
Maturerò in giardino il mio progetto.

Falstaff o sia Le tre burle (1799), Atto primo,
Ópera cômica de Antonio Salieri (1750-1825), com libreto de Carlo Prospero Defranceschi

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